“L’ozio è nemico dell’anima” (RB 48,1)
Nell’organizzare la vita comunitaria è importante tenere presenti le esigenze spirituali e pratiche del monastero, con attenta considerazione dei legittimi bisogni delle persone. Le modalità dei servizi, da offrire alla comunità ecclesiale sono determinate dalle consuetudini locali, in armonia con quanto indicato dalle Costituzioni circa le peculiari esigenze di riservatezza della clausura propria della vita delle monache.
L’orario della comunità è redatto in modo da prevedere congrui momenti di giusta distensione, in modo da favorire la carità e un sano equilibrio psico-fisico della persona. È importante che l’indole serena e gioiosa conferita ai giorni festivi dal Mistero celebrato si rifletta anche nello stile di vita della comunità, affinché tutta la persona partecipi alla gioia del Signore.
La mensa delle sorelle ha carattere conviviale. Le letture, durante il pasto, sono regolate da criteri di carità e convenienza. Nel tempo più opportuno, secondo le circostanze dei luoghi, si è esortati a leggere in comune la S. Regola e le Costituzioni.
Guidata dalla Parola e dall’esempio della Chiesa, la comunità apre il cuore alla comprensione e alla carità dei bisognosi, facendoli partecipi dei propri beni e del frutto delle proprie rinunce, senza dimenticare mai la voce dei poveri e degli oppressi che sale a Dio da più punti lontani della terra. Ogni monaca è sollecitata a vivere, con iniziativa personale, la scelta della povertà volontaria e l’impegno del lavoro, non solo per provvedere alle necessità della comunità, ma per partecipare e donare l’aiuto fraterno ai bisognosi.