“Consideriamo dunque in che modo dobbiamo stare alla presenza di Dio e dei suoi angeli;
e quindi salmodiamo in modo che la nostra mente si accordi con la nostra voce”
(Regola di san Benedetto 19,6-7)
La celebrazione dell’Eucaristia è perenne presenza salvifica del mistero pasquale di Cristo, è il centro della vita della comunità, poiché da essa la Chiesa nasce, di essa continuamente vive e per essa cresce e si sviluppa fino all’incontro finale con il suo Sposo glorioso. La comunione della vita divina e l’unità del popolo di Dio sono, infatti, adeguatamente espresse e misteriosamente realizzate dalla Eucaristia. Nella sua celebrazione, la Chiesa offre se stessa al Padre, facendosi una cosa sola con il sacrificio di Cristo (cf. Lumen Gentium, 11) e, nell’effusione dello Spirito Santo, gode un anticipo della vita futura, perfetta comunione con la Trinità beata (cf. Unitatis Redintegratio, 15).
Per questo motivo la celebrazione Eucaristica è unica per tutti i membri della comunità (messa conventuale), perché sia espresso nel modo più adeguato l’unità del sacrificio di Cristo e del sacerdozio dei fedeli, al quale ogni monaca partecipa offrendo se stessa con Cristo.