Monaci camaldolesi di s. Gregorio al Celio
Festa di compleanno di Don Innocenzo Gargano
La congregazione camaldolese coniuga la dimensione comunitaria e quella solitaria, espressa, architettonicamente, dalla presenza, nella stessa struttura, sia dell’eremo che del monastero. Questa comunione di vita comunitaria ed eremitica è espressa anche nello stemma, formato da due colombe che si abbeverano ad un solo calice.
Il motto è “Ego vobis, vos mihi” (traduzione dal latino: “Io sono te, tu sei me”).
Dopo il Concilio Vaticano II, grazie all’attenzione al cristianesimo orientale, le comunità Camaldolesi sono tornate ad essere luogo privilegiato per il dialogo ecumenico e, attraverso l’organizzazione degli annuali Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli, del dialogo ebraico-cristiano.
Casa madre della congregazione è l’Eremo di Camaldoli presso Arezzo. Essa è punto di riferimento di dieci comunità maschili presenti in Italia, Stati Uniti d’America, Brasile e India.
Il Monastero risale a San Gregorio Magno (604) che trasformò la sua casa paterna in Monastero nello spirito di San Benedetto. Da qui il pontefice Gregorio inviò a Sant’Agostino ad evangelizzare l’Inghilterra (597). Proprio per questo si è creato uno stretto rapporto fra il Monastero, la Gran Bretagna e la Chiesa anglicana. Nel 1573 papa Gregorio 13º affidò il Monastero alla congregazione benedettina camaldolese alla quale si deve la ristrutturazione della Chiesa e del Monastero (1725-34). La comunità monastica del secolo scorso, dopo le requisizioni ecclesiastiche attuate dallo Stato italiano, vive nella rettoria dove continua l’opera di assistenza ai diseredati. Vi è attivo anche il centro madre Teresa di Calcutta. La Chiesa ha un aspetto barocco, con tre navate divise da 16 antiche colonne, e conserva la stanza di San Gregorio con la sua sedia episcopale e il piano di marmo su cui dormiva. La cappella Salviati, ultimata dal moderno nel 1600, ha sulla sinistra un bell’altare in marmo di Andrea Bregno (1469). Le cappelle di San Silvia, di Santa Barbara e di Sant’Andrea costituiscono un complesso architettonico di rara armonia, i cui affreschi, recentemente restaurati, sono opera del Reni, del Domenichino, del Pomarancio e del Viviani (17º secolo).
La comunità monastica si adopera per offrire a tutti coloro che lo desiderano il refrigerio spirituale della Lectio Divina e della lode liturgica. Tutti possono assistere alle messe (ore 11,30 festivo, ore 18,30 feriale), ai vespri 19.00 e alle lodi 7.00. Il sabato sera prima del canto dei Vespri, la comunità condivide la Lectio divina comunitaria assieme ai laici alle ore 18.00. Durante l’anno sono organizzati incontri di spiritualità e di teologia intitolati tra cui gli “Incontri Celimontani” che si svolgono ogni terzo giovedì del mese alle ore 18.00.
San Gregorio Magno si festeggia il 12 marzo.
Vi è una piccola rivendita succursale della farmacia di camaldoli, che vende produzioni tipiche dell’artigianato monastico.
Interventi:
p. Innocenzo Gargano
“Riflessioni di un teologo sul Cristianesimo di Panikkar”
Raniero la Valle
“Che direbbe Panikkar di Papa Francesco?”
Danza indiana di Roberta Anici
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